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mercoledì 16 maggio 2007

Tu e io (I)

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Voglio toccarti, ma non posso, non è la stessa dimensione. Tu non vorresti. Tu ti trovi bene con gli altri. E io voglio volare intorno alla tua testa e respirarti nell'orecchio. Farai una buffa smorfia e penserai che con me stai bene. Amerai altre persone e le bacerai sulla bocca, e io mi intrufolerò nei tuoi capelli e starò seduto senza muovermi. Poi resterai sola e capirai che ti manca qualcosa. Allora mi districherò e andrò sui tuoi occhi. E capirai che stai bene. Che è primavera e spuntano le foglie. Che ti amano. E anche tu amerai. Non me. Arderai di passione, sarai gelosa e ti morderai le labbra. Io assorbirò il tuo sangue e le tue lacrime. Io starò male, e tu bene.

Deciderai che hai trovato la tua metà. Ti sposerai. Avrai due figli e una figlia. So persino come si chiameranno. Io sarò nei tuoi capelli, nei tuoi occhi e nelle tue labbra. Un giorno ti troverai in mezzo tra questi e quelli. E qualcuno sparerà. Chi non mi ricordo. Poi starai a lungo all'ospedale. E tuo marito ti lascerà. Non se ne fa niente di una invalida. Nessuno se ne fa niente degli invalidi. Ti morderai le labbra e vedrai i tuoi figli solo nei sogni. Un giorno domanderai:
"Dove sei?" piano, perché nessuno senta.
Ma io non ci sono. Pensi che essere morto sia meglio che essere invalido? Non vuoi vivere a quel modo. Preferisci morire. So che se morirai sarai insieme a me. Ma non te lo chiedo. Voglio respirarti nell'orecchio ogni primavera. Ma io non ci sono. Pensi che allora l'abbia fatto tanto per fare? Pensi che sia facile morire per qualcuno?

Non sono con te. E il tuo sangue e le tue lacrime ritornano a te. Non ce la fai più a resistere. Ma tuo figlio ti dice al telefono:
"Non morire" di nascosto dal papà. In un bisbiglio.

Poi passeranno ancora dieci anni, capirai che non tutto è stato invano. Quando imparerai a muovere le gambe. Ti alzerai e camminerai. Poi correrai. Di te si innamorerà il ragazzo del terzo piano. Il tuo figlio maggiore finita la scuola andrà a studiare nella tua facoltà. Il preside si ricorderà il tuo cognome, perché tu eri stata la più brillante e solare. Ne sarai orgogliosa. Ti sposerai di nuovo. Il tuo autunno sarà illuminato dalla porpora delle foglie cadute. Ti nascerà una figlia. Sarai la donna più felice della terra. Le comprerai un grande cane. Vero. La porterai a spasso in carrozzina, le comprerai il gelato e l'accompagnerai all'asilo. Poi a scuola. Le farai vedere boschi e radure, le insegnerai ad amare i bruchi e i gatti. E arriverà anche un nipotino. Lo guarderai negli occhi e avrai paura...

continua..

1 scleri di ignari passanti:

Anonimo ha detto...
16 maggio 2007 alle ore 14:00

...lasciare scivolare senza peso le cose è facile ma non lascia alcun segno...
p.s.contenti del tuo ritorno
grace

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