Possiamo farci pippe per una dozzina di giorni su
Somewhere, Leone d'oro sì Leone d'oro no, onanismo a duemila e non arriveremmo a niente.
Il film si propone di trattare temi più o meno esistenziali a mezzo di un'idolatrata star di hollywood: il ripetersi ciclico degli eventi come il giorno e la notte, il girare a vuoto con cui tutti ci confrontiamo nella vita, i lunghi tempi morti delle giornate che vuoi o non vuoi prima o dopo capitano.
Non si possono non apprezzare l'idea e l'iniziativa, fatto sta che voler rappresentare un susseguirsi di tempi morti girando un lungometraggio che è tutto un tempo morto è un po' troppo semplice e scontato. Mettiamola che la vera sfida per Sofia Coppola sarebbe stata quella di realizzare un film che mostrasse tutto quanto detto sopra e che non fosse di una noia mortale, una roba che non stai lì per un'ora e mezza a sperare che finisca il prima possibile o quantomeno che il protagonista vomiti.
Sarebbe stato un Leone d'oro un filino più credibile, ma tant'è.