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giovedì 17 maggio 2007

Tu e io (II)

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Farai di tutto per evitarlo, e il tuo figlio maggiore si offenderà. Cercherai di spiegare qualcosa, urlando e inghiottendo pillole. Ma non ti capiranno. Saranno tutti contro di te. Ti salirà la pressione.
Resterai sdraiata sul divano con una pastiglia sotto la lingua. Berrai le tue lacrime, perché nessuno vorrà capirti. Sussurrerai:
"Nei tuoi occhi ho visto come ti uccidevano."

Te ne andrai col cane in un'altra città. Soffrirai molto per la separazione da tua figlia. Piangerai. Tuo nipote crescerà e andrà all'asilo. Tuo figlio ti scriverà che non si può essere nemici in eterno. Che l'uno per l'altra siete i parenti più intimi. Andrai a trovarli. Rivedrai tua figlia e non ti separerai più da lei. Poi vedrai il nipotino. Sorriderai tesa, tremando dentro. Avrai paura che ancora... Guarderai nei suoi occhi e vedrai la pioggia. Io amo la pioggia. Anche tu. E prenderai ad amare il tuo nipotino. Comincerai a rimproverarti di non essere venuta prima. Ma prima non potevi. A ciascuno il suo tempo.

Gli farai conoscere il tuo cane e gli insegnerai a fare a botte. Gli mostrerai il cielo e le stelle. Gli comprerai un tamburo, e lui ti sveglierà con colpi furibondi. Assieme a lui sarai la più felice delle donne. Vivrai circondata dall'amore. La tua prima figlia finrà l'università e si sposerà. Il tuo secondo figlio avrà due gemelline. Il cane morirà. Tuo nipote crescerà. Comincerà a non tornare a casa la notte, e tu ti preoccuperai e prenderai pillole per il cuore. Lo sgriderai, e lui sempre a zonzo e a letto con le ragazze. Cercherai di convincerlo che è ancora piccolo, e lui s'infurierà perché ti intrometti nella sua vita. Ti sentirai stanca, con i nvervi a pezzi. I capelli ti diventeranno grigi.
Tuo nipote scriverà canzoni e le canterà agli estranei. Converrai che non lo puoi perdere per le tue fisime. Andrai nel locale dove lui suonerà col suo gruppo. Comincerai a innervosirti in mezzo a un fumo soffocante. Non lo riconoscerai sul palco. Poi lo riconoscerai. Ascolterai le sue canzoni. E capirai che canta di me.

Uscirai dal locale. Te ne andrai barcollando per le strade buie e umide, ridendo e piangendo. Ti morderai le labbra a sangue e cadrai in ginocchio. Su un mucchio di calcinacci. Ma non ti accorgerai di nulla. Griderai, e nessuno ti sentirà.
Tornerai a casa all'alba, come tuo nipote. Vi incontrerete davanti alla porta, e tu sorriderai. Anche lui sorriderà. Poi andrà a dormire, e tu resterai in cucina a fumare. Arriverà tuo marito in pigiama, e gli dirai che lo ami. Passeranno alcuni anni. La tua figlia più piccola si sposerà, e quella più grande avrà una bambina. E il tuo figlio maggiore un altro maschietto. Le gemelline cresceranno e ti tireranno il naso. Tuo nipote comincerà a farsi di eroina. E morirà. Tu guarderai nei suoi occhi sbarrati e vedrai quelle stesse stelle che una volta gli avevi mostrato. Al funerale non piangerai. Il tuo figlio maggiore avrà un infarto.

Tornerai a casa, mentre mettono sotto terra tuo nipote, e lungo la strada sentirai la primavera. Farai una smorfia. Ti sentirai bene. Chiederai:
Perché è tutto così crudele?
E che pensi, che sia facile morire per qualcuno?

E' facile.

parafrasando Irina Denezkina

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