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martedì 15 aprile 2008

Invadeteci

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E ora andatevene affanculo, cordialmente. Gli astenuti. Quelli che "non vale la pena votare". Quelli che "Berlusconi o Veltroni è la stessa cosa". Stessa cosa un cazzo. Ora ci teniamo Fini alla Camera e Schifani (Schifani!) al Senato. E Calderoli (CALDEROLI!!!) alle riforme.
E sì, c'era da chiudere gli occhi, fare un bel respiro e votare. Veltroni aveva detto una cosa onesta: "non pensate a quale partito, pensate a quale paese". Ci avete pensato? Io sì. Siamo (e probabilmente ancora per un po' ci restiamo) in Italia. Veltroni non sarà il miglior statista che si possa avere e tantomeno la gente che gli gira attorno.. Anche io preferirei un Sarkozy, un Brown o un Blair, un Obama. Ma in Italia questo c'è, siamo a scegliere il meno peggio, come al solito. Quello che c'era, il meno peggio, era Veltroni, e ahimé la Binetti; vaffanculo, sì. L'alternativa era Ferrara, Borghezio, Maroni, Larussa.

Invece no, noi abbiamo un'alternativa migliore: ci asteniamo. Non è bello scegliere il meno peggio, cambiamo le cose con l'astensione.
E ora la dittatura.
Scrivo su questo blog finché ne ho ancora la possibilità, finché i blog saranno ancora legali e vi lascio un manifesto di vita, pensateci.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

(Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917)

13 scleri di ignari passanti:

Anonimo ha detto...
15 aprile 2008 alle ore 13:26

gli indifferenti
non scelgono ma pesano.
sulle nostre ossa,
sulla nostra povera Italia.

Anonimo ha detto...
15 aprile 2008 alle ore 14:44

Un pò mi vergogno di essermi astenuto, ma non avrei saputo per chi votare.

kontrasto ha detto...
15 aprile 2008 alle ore 18:03

caro italianovero, nel momento in cui nessun partito e nessun candidato ti rappresenta più minimamente, quello è il momento che dovresti pensare a candidarti. Dico sul serio. Magari con una lista civica.

Anonimo ha detto...
16 aprile 2008 alle ore 08:57

La fai facile tu.... Così, uno prende, si candida e magari spera pure di superare lo sbarramento, entrare in parlamento e cambiare l'italia.

kontrasto ha detto...
16 aprile 2008 alle ore 17:12

no, uno si candida e cerca di fare il suo. altrimenti va a votare e cerca di fare il suo.
ma in un modo o nell'altro cerca di fare il suo.

Anonimo ha detto...
20 aprile 2008 alle ore 15:20

E sull'andare alle urne,votare scheda bianca o un partito minore,pur sapendo che non otterrà voti a sufficienza per avere un solo posto in Parlamento, come la vedi?

kontrasto ha detto...
21 aprile 2008 alle ore 21:11

Io la vedo sempre meglio di non votare.

Anonimo ha detto...
23 aprile 2008 alle ore 02:20

io ho votato, per qunto avrei voluto astenermi, ma non ho votato il meno peggio (che non 'è), ho votato contro-berlusconi, perchè sono terrorizzato da berlusconi, ma non me la sento di condannare chi si è astenuto, chi ha decsiso di manidestare un proprio pensiero, chi non è voluto scendere a conpromessi votrando qualcuno che non condivide.
ma poi sei così convinto che ciò che è meno perggio per te lo è anche per gli altri?

sul candidarsi beh, non penso che la politica dalle parti tue sia nettamente diversa da quella che c'è qui a napoli...
qua se vuoi fare politica di quartiere (credo che da li bisogna partire) devi fare i favori alla gente...
se ha delle idee, se vuoi fare qualcosa per il luogo in qui vivi, per la tua gente non interessa a nessuno, la gente vuole i favori...
se provi a fare una politica onesta ti tagliano le gambe...
quindi la soluzione quale sarebbe? combattere il nemico con le sue stesse armi?
mi spiace, ma a me questo modo di agire non piace.

Anonimo ha detto...
23 aprile 2008 alle ore 02:32

scusa per il post pieno di errori, volevo rileggerlo e modificarlo ma ho premuto pubblica invece di anteprima.

kontrasto ha detto...
24 aprile 2008 alle ore 18:09

quella di cui parli tu non è "la politica", è la politica di adesso. Quella da cui tutti vorremmo fuggire. Però poi, diciamoci la verità, nessuno fa niente per cambiarla. Neanche io, eh. Nessuno.

E poi no, non è che quello che è meno peggio per me lo dev'essere anche per gli altri, sennò Berlusconi non aveva 100 deputati e 40 senatori in più, a quest'ora. Però dai, gli astensionisti sono per l'85% di sinistra e sono loro che hanno lasciato l'Italia in mano a Berlusconi.

Guarda, ti riassumo un po' tutto il mio pensiero (ovviamente personale) in poche parole: si vuole ripartire, cambiare -almeno in parte- le cose? e allora io penso che farlo a partire da Veltroni sarebbe stato ben più semplice che farlo partendo da Berlusconi. Ecco tutto.

Anonimo ha detto...
27 aprile 2008 alle ore 19:48

è la politica di adesso, certo, ma purtroppo è l'unica attuabile, come ho detto in precedenza se provi a fare una politica differente ti tagliano le gambe...
è vero che nessuno di noi fa nulla, ma sinceramente.. quali mezzi abbiamo per tentare di cambiare le cose?
il voto dovrebbe essere un mezzo, ma che in realtà non vale nulla, poichè non abbiamo una reale possibilità di scelta.
un'altro sarebbe come hai detto tu scendere in campo e candidarsi, usando le stesse armi del nemico che si vuole combattere...
ragionamento che io non condivido, percui soluzioni non ne vedo, a meno che non si voglia arrivare a rivolte violente...

son d'accordo con te che sarebbe stato meglio ricominciare da veltroni, ma continuo a non sentirmela di condannare chi non ha voluto dare il proprio appoggio ad una classe politica marcia fino al midollo, sia a sinistra che a destra e ci sono molto più connivenze tra i due schieramenti di quanto si possa credere...

per quanto riguarda il fatto che gli astensionisti siano principalmente di sinistra lascia stare che le percentuali sono molto più blianciate, c'è davvero tanta gente anche di destra che non ne può più di questi politicanti e una buona parte (almeno nelle intenzioni proclamate, poi i dati reali nessuno di noi può averli nè da una parte nè dall'altra, e infatti la percuntuale dei non votanti è stata di gran lunga più bassa di quanto fosse lecito aspettarsi...) ha deciso di non votare...

e comunque la cosa più triste della quale ho dovuto prendere atto al termine di queste elezioni (non che ne fossi del tutto inconsapevole) è che alla gran parte degli italiani dell'onestà di chi li governa non interessa un emerito cazzo!
si fa tanto parlare del fatto che gli italiani siano disinformati, che siano completamente succubi dei media... questo è indubbiamente vero in parte, ma faccio veramente tantissima fatica a credere che la metà degli italiani reputi il signor (?) b. una persona onesta, magari non è a conoscenza di tutti i fatti che lo riguardano, ma credo che almeno l'80% sia ben consapevole che non è una persona onesta... semplicemente non gliene frega nulla, pensa esclusivamente agli interessi del proprio orticello.

quello di cui non si rendono conto è che b. si guarderà bene dal fare (anche) i loro interessi....

kontrasto ha detto...
29 aprile 2008 alle ore 19:41

Capisco che non ti senti di condannare chi non ha appoggiato questa classe politica. Ma non è questo. E' che, purtroppo, allo stato attuale delle cose, astenersi non è lasciare un segno di protesta o dare una spinta verso il rinnovamento. Non votare non è altro che, appunto, non votare. E, per come è fatta ora la legge elettorale e tutto il resto, si tramuta in un tacito appoggio a chi vince. E quando si decide di non votare, bisognerebbe tener conto anche di questo. Che non è bello eh, ma così è.

Samulo ha detto...
2 maggio 2008 alle ore 13:53

gramsci, uomo meraviglioso.


tu, blogger intelligente e preparato.


io, soddisfatto di averti scoperto.

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