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mercoledì 16 aprile 2008

Del pararsi il culo con ineleganza

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[2] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
"Ci saranno momenti difficili, servirà un forte rinnovamento per fare le riforme necessarie che avranno anche contenuti di impopolarità". Silvio Berlusconi, al termine del vertice con i leader di Pdl, Lega e Mpa a Palazzo Grazioli parla così nell'esperienza di governo che attende la coalizione di centrodestra.

Dopodiché ha aggiunto che si tratterà di tagli alla pubblica amministrazione. Voi dite che nell'anno e mezzo di governo di centro-sinistra abbiamo incassato una mazzata fiscale? Niente di più vero, chiedetelo anche al vostro idolo Valentino Rossi, poverino. Ora vi anticipo un paio di cose che secondo me succederanno da qui ai prossimi cinque anni. Tutte le aliquote comunali saliranno alle stelle (a maggior ragione se davvero si pensa di portare avanti questa follìa dell'abolizione dell'Ici) e, per farla breve, avete presente quando la strada è dissestata e invece di riasfaltarla si rattoppano i buchi a cazzo di cane?, ecco, scordatevi anche quello.
Però insomma, potremo rifarci gli occhi al ministero con Mara Carfagna, che vuoi mettere?

martedì 15 aprile 2008

Invadeteci

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[13] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
E ora andatevene affanculo, cordialmente. Gli astenuti. Quelli che "non vale la pena votare". Quelli che "Berlusconi o Veltroni è la stessa cosa". Stessa cosa un cazzo. Ora ci teniamo Fini alla Camera e Schifani (Schifani!) al Senato. E Calderoli (CALDEROLI!!!) alle riforme.
E sì, c'era da chiudere gli occhi, fare un bel respiro e votare. Veltroni aveva detto una cosa onesta: "non pensate a quale partito, pensate a quale paese". Ci avete pensato? Io sì. Siamo (e probabilmente ancora per un po' ci restiamo) in Italia. Veltroni non sarà il miglior statista che si possa avere e tantomeno la gente che gli gira attorno.. Anche io preferirei un Sarkozy, un Brown o un Blair, un Obama. Ma in Italia questo c'è, siamo a scegliere il meno peggio, come al solito. Quello che c'era, il meno peggio, era Veltroni, e ahimé la Binetti; vaffanculo, sì. L'alternativa era Ferrara, Borghezio, Maroni, Larussa.

Invece no, noi abbiamo un'alternativa migliore: ci asteniamo. Non è bello scegliere il meno peggio, cambiamo le cose con l'astensione.
E ora la dittatura.
Scrivo su questo blog finché ne ho ancora la possibilità, finché i blog saranno ancora legali e vi lascio un manifesto di vita, pensateci.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

(Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917)
domenica 13 aprile 2008

Silenzio pre-elettorale

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[7] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
Qualcuno avrà già votato, in ogni caso io eviterò accuratamente di parlare di politica e vi propino un bel post a punti di quelli che non hai un cazzo da dire ma ti va di dirlo:

- Non è un ottimo momento, vago tra alti e bassi, sbalzi d'umore, lunatismo alle stelle. Ho le mie cose.

- Ancora una volta, trovatomi in una libreria, ho comprato un libro a caso. E ancora una volta pare abbia pescato bene.. Nick Hornby - Alta fedeltà.

- "Tales & Dreams" dei francesi Kwoon non è male, Alessia ne ha azzeccata una.

- Doppietta di Salihamidzic. Ho detto tutto.

- La Cina viene demonizzata da un po' tutta la stampa occidentale, tranne che dalla nostra. Abbiamo paura. Sì che magari da un certo punto di vista facciamo bene, siamo già abbastanza disastrati economicamente e di un colosso per nemico non abbiamo proprio bisogno. Però -umanamente parlando- facciamo un bel po' schifo.

- Giulia sciorina un discorsetto -che bene o male rispecchia il mio pensiero- sul perché tifare per Veltroni (scusate, non sono riuscito a trattenermi oltre). Solo che lei, in chiusura, decide di non votarlo. E io qua non mi ci trovo. Il fatto è che volersi liberare di Berlusconi, di quello che ha portato la sua "scesa in campo" (ricordo ancora con orrore il titolo di un paragrafo nell'ultimo capitolo del mio libro di storia del quinto liceo, "La scesa in campo di Berlusconi". Di bello c'è che non tutti possono dire di aver avuto un libro di storia del liceo in cui si parla di Berlusconi), del modo di fare politica che è nato con lui e che ha impedito a questo paese di svilupparsi in qualsiasi campo negli ultimi -almeno- dieci anni, è eccome una cosa seria e con la quale non si scherza. Altroché. E le alternative a me non sembrano praticabili, a sto giro. Ne riparliamo la prossima volta.

Fine del post della domenica.
martedì 8 aprile 2008

Nulla fermerà la vergogna

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[6] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
Sono triste perché un simbolo così importante è stato attaccato. Riconosciamo il diritto delle persone a protestare e a esprimere le proprie opinioni, ma questo non dovrebbe accadere in modo violento.
(Jacques Rogge, presidente del CIO, riferendosi alla fiaccola olimpica dopo le cerimonie di Londra e Parigi)

Ora non per stare a cercare il pelo nell'uovo, ma io credo che anche i Tibetani meritino di esprimere le loro opinioni. E che non vadano zittiti a suon di manganellate, arresti e torture. Credo che tanta violenza porti inevitabilmente altra violenza.

Se poi vogliamo dire che il Tibet è il Tibet e le Olimpiadi sono le Olimpiadi e le due cose dovrebbero andare parallelamente, allora ok, diciamo anche che la Cina è davvero il paese democratico che vuole sembrare (al cui scopo le Olimpiadi sono adattissime) e che il Panchen Lama e la sua famiglia sono davvero sotto la "tutela protettiva" del governo cinese. E lasciamo anche che sia proprio il governo cinese a scegliere i monaci tibetani e ad eleggere il Dalai Lama. Tanto..

Jagglin' Jack

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[4] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
Almeno vi rendo partecipi di quello che faccio per giustificare l'assenteismo dal blog: i (P)itch e i Fiub saranno al prossimo Stone Free Festival, che in questi giorni sto alacremente organizzando. Questo è solo un (ottimo) assaggio. Se ne vedranno delle belle.
martedì 1 aprile 2008

Sanniti do it better!

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[3] scleri di ignari passanti, contribuisci allo sclero!
Si chiama beneventanamanera ed è un blog multi-autore aperto da un amico. Ci sono anche io e, insomma, chissà che non finisca per scrivere più là che qua..