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giovedì 18 settembre 2008

Route of human being

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Con il lavoro che faccio mi capita spesso, anche troppo, di stare a contatto con la gente. Il che è mortificante per il genere umano, nei miei confronti. Non di meno lo è per me.

Che sono arrogante e presuntuoso mi viene ripetuto spesso, di conseguenza lo prendo per buono e lo do per scontato. Quanto segue non è, purtroppo, un fatto di opinioni, non si tratta di capire, non c'è niente da capire. Ci sarebbe, dalla parte opposta, da fermarsi a riflettere prima di parlare, per poi tacere nella maggior parte dei casi. Da questa parte, di nuovo la mia, la nostra, che molto spesso di assistere a tutto questo non ce lo meritiamo neppure, ci sarebbe da reagire, ma siamo stanchi, molto, troppo in realtà, quindi ci limitiamo ad abbozzare un sorriso ed incassare. Non ci sarebbe neanche da parlarne, ma va da sé che una valvola di sfogo, piccola, bisogna pure che ci sia se non si vuole scoppiare.

Mi soffermo quindi solo un attimo, non di più, ad accennare all'individuo, sedicente playboy, brutto (io sono un po' esteta, quindi la bruttezza, se accompagnata a tutto il resto, costituisce ulteriore titolo di sfavore), viscido, senza un minimo di vestito elegante (e con "vestito", voi sapete, non intendo proprio il vestito. Son metafore, suvvìa) che ieri si aggirava nello studio snocciolando ad un volume di svariati decibel battute a doppio e triplo senso, nonché aneddoti sui suoi gusti sessuali e sulle sue innumerevoli conquiste tra le ragazze di tutta Italia, mica una al giorno, macché, una al mattino e una la sera, possibilmente lontano dai pasti. Che ha passato una mezz'ora buona a cercare di convincermi ad andare in giro con lui, che aveva da farmi conoscere una uagliotta, a me, che quando mi capita di ascoltare esternazioni come "tengo una uagliotta per le mani", "andiamo a conoscere quelle due bargigie", mi sale il sangue -tutto- al cervello e mi viene voglia di inchiodarmi i testicoli ad una seggiovia e farmi portare su e giù almeno fino all'estinzione del genere umano.

Voi mi direte che basterebbe ignorare, io dico un paio di palle, almeno finché non divento zen, ché questa è la gente che poi va nelle discoteche e trascina le minorenni in bagno e le fa impasticcare, che per strada fischia alle ragazze altrui e nei locali approfitta della confusione per toccare più culi possibile. E per lo più è gente che poi occupa posti di rilievo nella società.

No, a forza di ignorare ci stiamo costruendo questa Italia vomitevole, basta ignorare, da adesso facciamo che la prima volta registro, la seconda sono calci in culo. Per questa e quell'altra e col resto.

8 scleri di ignari passanti:

Anonimo ha detto...
18 settembre 2008 alle ore 09:36

con questo mi guadagni un sacco di punti... potrei quasi pensare di cambiare idea e ritenerti affidabile per una storia a distanza... ;)

Anonimo ha detto...
18 settembre 2008 alle ore 10:15

ma sei diventato il paladino del gentil sesso?????

Anonimo ha detto...
18 settembre 2008 alle ore 12:03

uagliotta?! huahauhahhaha....già l'ho sentito in passato questo termine...e penso che ho inquadrato il soggetto-tipo...che tristezza.
però poverino a lui piace così...e poi se le ragazzine preferiscono andare nei bagni con questi soggetti significa che ci trovano qualcosa, e cmq noi in discoteca non c'andiamo e siamo più felici.

Laura Girolami ha detto...
18 settembre 2008 alle ore 15:42

infatti è per queste sottospecie di esseri umani che rifiuto di andare in discoteca, che ormai odio così tanto.

Kontrasto il paladino del gentil sesso, cn tante groupie al seguito..

Anonimo ha detto...
18 settembre 2008 alle ore 23:48

groupie?quali groupe? chi devo picchiare questa volta???

kontrasto ha detto...
19 settembre 2008 alle ore 01:32

Ma quali groupie, non picchiare nessuno, pensa a farti sentire.. ;)

Anonimo ha detto...
19 settembre 2008 alle ore 12:23

"E per lo più è gente che poi occupa posti di rilievo nella società"... vedo con piacere che si sta finalmente capendo che il nostro bel paese non sopravvieverà a lungo... d'altronde il processo di estinzione dell'italico popolo non è certo cominciato l'altro ieri, anzi... meno male che comunque avremo un po' di storia (vera) da ricordarci... ma nel passato, molto passato. Non è il nostro tempo questo, lo è stato, anzi..lo fu. Detto questo, spero nel miracolo.

kontrasto ha detto...
22 settembre 2008 alle ore 01:18

tokombo, ma il punto è proprio che -come ho detto- noi tutto questo non ce lo meritiamo. E non andiamo in discoteca, no, ma potrebbe anche piacerci, che ne sai. Però diciamo che il gioco non vale la candela. Di ritrovarsi in mezzo a n (enne) individui della caratura del soggetto in questione..

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