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lunedì 4 gennaio 2010

From outer space: Partyzan NYE 2010

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Li avevo lasciati sotto un ombrellone Algida, li ritrovo a bordo di un UFO.

E' passato un anno, il New Year Event 2009 del Partyzan era stato all'insegna di settimana enigmistica e costumi da bagno. Fabio Nirta e Robert Eno, Shirt Vs T-Shirt, ci avevano fatto ballare, insieme ad elettronica, new-wave, rock a cui ci hanno abituato (o meglio, viziato), robe come Vamos a la playa, L'estate sta finendo, Mare mare, etc. L'estate poi è arrivata davvero, rapida più del solito, è fuggita via come la tensione sottesa ad uno sguardo, ci siamo ritrovati senza accorgercene al 31 dicembre. Di nuovo.

Il Camelot County a Rende (Cosenza) è ancora una volta allestito per l'occasione, quest'anno al posto di ombrelloni e tavole da surf c'è un'astronave che contiene la consolle, ai lati due gigantografie rasterizzate di astronauti, sulle nostre teste pianeti, ufo e strobo, intorno a noi spade laser e gagliardetti della Federazione Unita dei Pianeti. Bello. La pista è pronta e l'attesa è spasmodica come i pochi istanti prima di incontrare con le proprie le labbra desiderate. Quest'attesa viene inizialmente colmata da Fabio Gaudio e Vincenzo Naccarato in consolle, il momento clou arriva intorno alle 3, quando Fabio Nirta inizia a violentare l'impianto con Poni Hoax, Supersystem, Does It Offend You Yeah?, Daft Punk, Depeche Mode, Scenario Rock, Punks Jump Up, etc. Quando parte Loser di Beck sembra l'inno nazionale, cantano tutti. E' uno di quegli attimi in cui la musica azzera le brutture della quotidianità, non lascia spazio ad alcun tipo di onanismo intellettuale, ti fa diventare qualcun altro o forse per la prima volta ti fa essere te stesso. Nella sala stracolma ci saranno seicento persone, dense come fossero il triplo. I corpi si muovono come impazziti, ma armonicamente, Bach ne sarebbe fiero. Perché la musica non è un quadro naïf. È prospettiva, è tridimensionale, è armonia (quella cosa che non si può fischiettare), è avvolgente e si muove. Come viene.

Nel delirio generale, prima che DJ Parfio dia il colpo di grazia alle energie dei presenti, mi lascio andare per un attimo ad un ricordo.

Non ci serve nulla!. Era l'alba del 30 Luglio 2007, o forse il sole era già alto da un paio d'ore, impossibile ricordare. Volgeva al termine la decima edizione del Six Day Sonic Madness e per l'occasione gli Shirt vs T-Shirt avevano creato dal nulla (come Dio, sì) una di quelle esperienze che chi c'era si porterà per sempre dietro nel proprio bagaglio di ricordi, suoni, odori, sensazioni, emozioni. Arrampicati sugli alberi di ulivo di una location improvvisata gridavamo "Non ci serve nulla!", mentre un impianto anch'esso improvvisato suonava ancora All About This, Dance To Our Disco, E-Talking. E i New Order, non ricordo quale pezzo.

Urlavamo "Non ci serve nulla!" ed era proprio così. Ed è lo stesso anche all'alba di questo 2010. Auguro a chiunque nel mondo di iniziare i prossimi anni in questo modo, con amici lontani ma vicini e compagni di sbronze attorno, la musica che riempie l'aria e ti strappa le tensioni dalla pelle, le forze in lento e piacevole esaurimento ed una persona speciale che ti si addormenta addosso.

Oh, buon anno. ;]

2 scleri di ignari passanti:

Elena ha detto...
4 gennaio 2010 alle ore 19:18

magico, come al solito......

italianovero ha detto...
6 gennaio 2010 alle ore 18:18

bella umbè, se ne parli cosi mi sa che in futuro ci faccio un pensierino! ;)))

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